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ChiudiDa settimane stiamo assistendo nelle loro case pazienti inguaribili positivi al Covid-19, una condizione che ne aggrava ulteriormente il fragile quadro clinico.
Attraverso la rete di cure palliative domiciliari possiamo colmare una delle mancanze più dolorose della prima ondata: offrire una risposta ai bisogni di assistenza delle persone malate - garantendo loro sollievo dalla sofferenza fisica e psicologica e alleggerendo così anche la pressione sugli ospedali - ma altrettanto di conforto e vicinanza, anche delle loro famiglie.
Per garantire questo diritto e scongiurare al contempo ogni rischio di contagio abbiamo bisogno di proteggerci. Soprattutto tutelare la salute dei nostri medici e infermieri ci consente di proteggere anche gli altri malati di cui continuiamo a prenderci cura, nei nostri hospice e a domicilio.
Reggiamo l’urto ma la situazione si fa sempre più complessa: oggi tutti gli operatori sono impegnati e riusciamo a rispondere a ogni richiesta di assistenza che riceviamo. Ma è un equilibrio molto fragile, messo a rischio di giorno in giorno: qualsiasi condizione peggiorativa - che sia un maggior carico di pazienti provenienti da ospedali che dimettono malati inguaribili in fase avanzata, con o senza Covid-19, oppure una diffusione dell’epidemia tra gli operatori che può implicare di non riuscire a far fronte alla copertura dei turni, in particolare degli infermieri - potrebbe compromettere la nostra capacità di rispondere tempestivamente ai bisogni delle persone gravemente malate e delle loro famiglie.
Anche per questi motivi abbiamo bisogno di mascherine, camici, test e altri dispositivi di protezione e dobbiamo contare su tutte le persone che ci stanno accanto.
Qualche esempio dell’impatto che potrebbe avere il tuo sostegno:
Quello che stiamo già facendo: